Siracusa è entrata nelle liste delle mete di viaggio più ricercate e pubblicizzate, anche da testate giornalistiche straniere come il New York Times. Recentemente la nostra città si è candidata ad essere eletta Capitale della Cultura 2024. Fondata proprio dai Greci nel 734-733 a.C., Siracusa presenta un patrimonio di miti non indifferente. Proprio il cuore del centro storico della nostra città è rappresentato dalla Fonte Aretusa, un laghetto che nasce da una fonte di acqua dolce che sgorga a qualche metro dal mare: un luogo magico che si collega ad una storia altrettanto magica, quella della ninfa Aretusa.
Il mito
Secondo la mitologia greca, Aretusa era una ninfa al seguito di Artemide, la dea greca della caccia, che un giorno durante una battuta di caccia, perse il suo gruppo e si ritrovò sulle sponde del fiume Alfeo, nel Peloponneso. Le acque limpide e la giornata afosa la portarono a spogliarsi ed immergersi nelle sue acque. Fu allora che le acque iniziarono ad agitarsi e quando Aretusa raggiunse la riva fu accolta da Alfeo, il dio del fiume che si invaghì di lei. Impaurita, Aretusa iniziò a correre e quando capì che Alfeo la stava raggiungendo implorò aiuto ad Artemide, che la trasformò in una fonte facendola sprofondare nel sottosuolo e facendola poi riemergere nell’isola di Ortigia. Alfeo, disperato per la perdita di Aretusa, pregò Giove di aiutarlo che lo esaudì scavando un canale sotterraneo che dal Peloponneso lo portava in Ortigia, raggiungendo la sua amata Aretusa.
Con una tale prova d’amore, anche la ninfa si convinse della sincerità dei suoi sentimenti e cedette all’amore di Alfeo, sugellato dall’unione eterna delle loro acque.
La Fonte come simbolo di buon augurio
Per via del mito ad esso collegato, la Fonte Aretusa è divenuta simbolo di buon augurio agli innamorati, che per tradizione dovrebbero toccare insieme le acque della fonte. Avvicinandovi alla fonte, noterete anche una bellissima statua contemporanea in bronzo, raffigurante proprio Aretusa e Alfeo.
Ad oggi, la Fonte Aretusa rappresenta una dei punti di interesse più belli dell’isola di Ortigia. Oltre al fascino del mito greco, le sue piante di papiro e la vista mozzafiato sul Porto Grande e sul promontorio siracusano regalano agli occhi uno spettacolo unico, specialmente all’ora del tramonto, tanto da aver fatto innamorare anche Cicerone. Proprio Cicerone la definì come “una fonte incredibilmente grande, brulicante di pesci e così situata che le onde del mare la sommergerebbero se non fosse protetta da un massiccio muro di pietra” oltre ad apprezzare l’intera città come “la più grande e la più bella tra le città greche”.
Oltre a Cicerone, troviamo menzione della fonte Aretusa in numerose opere di poeti come Ovidio, Virgilio, Pindaro e più recentemente anche John Milton, Andrè Gide e Gabriele D’Annunzio.
Conoscevate già la Fonte Aretusa e il suo mito? Se siete già stati a Siracusa, avrete sicuramente visto questo magico posto ma forse non conoscevate il mito che vi si nasconde dietro.
Chi di voi che invece non ha ancora visitato l’isola di Ortigia e Siracusa, magari potrà trarre spunto per progettare il prossimo viaggio, siamo sicuri che rimarrete estasiati dallo scoprire quanto l’influenza della civiltà greca sia visibile in ogni scorcio della nostra città.