Il 13 Dicembre è il giorno più corto dell’anno, ma è anche il giorno in cui si celebra una donna, santa e martire: Santa Lucia. In Italia è una festa molto sentita, nel nord-est, fa le veci di Babbo Natale e distribuisce i doni ai bambini più buoni. Al sud, in special modo a Siracusa, è giorno di festa perché, come urlano gli uomini in berretto verde che portano la sua statua in processione, “Serausana iè”.
È talmente un orgoglio per i siracusani, che se vi dovesse capitare di partecipare alla processione organizzata per lei, potreste imbattervi in gente vivamente commossa e vi sorprenderà la compostezza dei fedeli “spettatori” ed il silenzio assordante che viene spezzato solo all’urlo di “Serausana iè, Viva Santa Lucia”.
Santa Lucia è una donna Siracusana, di cui pochi conoscono la sorprendente storia.
Una storia di una donna forte, una di quelle storie che si dovrebbe tramandare da madre a figlio.
Facciamo un passo indietro. Siamo tra il III ed il IV secolo, Lucia appartiene ad una famiglia benestante, orfana di padre e promessa sposa ad un pagano, viveva con la mamma Eitichia, la quale però ad un certo punto si ammalò. Lucia preoccupata per le sorti della madre, si reca in pellegrinaggio con altri siracusani sul sepolcro di Sant’Agata per chiederne la guarigione.
Una volta inginocchiatasi per pregare, poco dopo si assopì. Allora le apparve Sant’Agata la quale le confidò che lei stessa avrebbe potuto esaudire quello che desiderava, inoltre le preannunciò il patronato della città ed il martirio.
Rientrata a Siracusa e vedendo la madre guarire completamente, Lucia decise di consacrarsi a Cristo, lasciò il suo promesso sposo e si spogliò completamente dei suoi beni, donandoli ai più bisognosi.
A quel punto, l’”ominicchio” a cui era promessa, preoccupato per la perdita della dote, la denunciò come cristiana. Lucia subì quindi il processo da cui emerse la sua fierezza e tutta la sua fede, nonché il suo carattere con il quale mise più volte in difficoltà il magistrato.
Essendo una ragazza troppo forte, doveva morire.
Il giudice ordinò che venisse presa con la forza, ma lei diventò cosi pesante che neanche decine di uomini e buoi insieme riuscirono a sollevarla da terra; appiccarono il fuoco, ma lei ne rimase illesa, finchè con un pugnale in gola, fu decapitata e trovò la morte.
Indipendentemente dal proprio credo religioso, questa storia ci piace un sacco, non è la solita favola in cui “vissero tutti felici e contenti”, ma è la storia di una donna forte, disposta a combattere e a morire per quello in cui crede. Il 13 Dicembre, qualsiasi sia il vostro modo di festeggiare Santa Lucia, raccontate questa storia alla vostre figlie, raccontate loro di come ogni tanto sia più bello ed interessante essere delle guerriere che delle splendide principesse.
Guerriere, come Santa Lucia e come tante di noi.
Foto Principale: © Salvatore Campagna